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Gli idrolizzati proteici sono prodotti ottenuti per idrolisi chimica, enzimatica o mista di materiali organici a base di proteine.

L’idrolisi causa la scissione di una sostanza per effetto dell’acqua, e può essere:

► Chimica: con l’aiuto di una sostanza chimica, alta temperatura e pH basico o acido.
► Enzimatica: con l’aiuto di enzimi, a bassa temperatura (40-60°C) e pH neutro.
► Mista: chimica + enzimatica.

L’idrolisi causa la rottura delle proteine e la formazione di amminoacidi, peptidi e polipeptidi.
A seconda del processo adottato, si possono ottenere idrolizzati proteici molto diversi e con proprietà agronomiche differenti.

I parametri principali in base a cui si misura la qualità di un idrolizzato proteico fluido sono:

► % amminoacidi totali;
► peso molecolare dei vari componenti;
► grado di “racemizzazione” %: amminoacidi destrogiri/amminoacidi totali.

Gli amminoacidi possono avere due tipi di struttura, levogira o destrogira. Quella biologicamente attiva e utile alle piante è quella levogira. Per cui, più basso è il grado di racemizzazione, più alto è il contenuto di amminoacidi levogiri.

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A differenza dell’idrolisi chimica, quella enzimatica permette di mantenere un’alto contenuto di amminoacidi levogiri, che quindi svolgono il loro ruolo importante per le piante. Gli idrolizzati proteici da idrolisi enzimatica, pertanto, hanno una qualità molto più alta.

Gli idrolizzati proteici fluidi da idrolisi enzimatica svolgono varie importanti funzioni, in base al loro impiego.

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Se applicati per via fogliare, amminoacidi e peptidi vengono assorbiti facilmente dalle foglie e quindi subito utilizzati a livello della cellula, dove esplicano la loro azione biostimolante (ad esempio, per far fronte ad alcune situazioni di stress, come gelate tardive, eccessi di salinità, stress idrici.

Inoltre, gli amminoacidi stimolano la proliferazione e la distensione cellulare, favorendo così lo sviluppo vegetativo, l’ingrossamento dei frutti ed il risveglio vegetativo.

Dal punto di vista nutrizionale, poi, l’applicazione degli idrolizzati proteici per via fogliare consente l’utilizzo diretto di amminoacidi, peptidi e polipeptidi, composti organici composti da azoto organico in forma già elaborata.

 

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Se applicati in fertirrigazione, gli idrolizzati proteici favoriscono l’aumento della fertilità biologica del suolo, in quanto integrano il substrato nutritivo della flora microbica.

L’alto apporto di Azoto in forma organica, poi, consente un’elevata azione nutrizionale per le piante.

 

 

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Altro importante aspetto degli idrolizzati proteici fluidi da idrolisi enzimatica è la loro grande capacità “complessante”, che consente il trasporto di elementi di difficile assorbimento (Fe, B, Ca, Mg).

La funzione complessante è svolta dagli amminoacidi, per cui più alto è il contenuto in amminoacidi attivi (quindi levogiri), maggiore sarà la capacità di apportare microelementi alla piante.

 

 

 

Infine, gli idrolizzati proteici fluidi da idrolisi enzimatica hanno una grande azione “coformulante”, grazie a cui migliorano l’efficacia di assorbimento e di funzionamento dei prodotti con i quali vengono miscelati.